di Francesco Di Mare
I lavori di messa in sicurezza del ponte Maddalusa, tra Agrigento e Porto Empedocle (chiuso da due anni) sono fermi da sei mesi, a causa di un cavo della media tensione elettrica. Un cavo grazie al quale l’energia viene erogata all’intera San Leone. Secondo Anas, “Enel non ha ancora liberato il ponte in attesa dei lavori dall’interferenza e trattandosi di Media Tensione non è possibile eseguire alcuna lavorazione in quanto gli operai sarebbero a rischio folgoramento”. Un cavo che, dopo le interlocuzioni con Anas, Enel si dice pronta a spostare per essere posizionato temporaneamente su pali provvisori, autorizzati dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, fino al completamento da parte di Anas dei lavori di messa in sicurezza del ponte. Lo stesso cavo – fanno sapere da Enel – dovrà però obbligatoriamente essere riposizionato sulla struttura viaria, a lavori ultimati. Un riposizionamento sul quale ancora non ci sarebbero certezze tecniche. Un intoppo dunque non di poco conto, causa il protrarsi dei tempi di riapertura di questa fondamentale opera viaria, posizionata all’uscita dalla Galleria Caos, consentendo ai mezzi di immettersi sul rettilineo della Ss 115, che conduce alla rotatoria Giunone o nelle varie direzioni verso Agrigento. L’intervento di messa in sicurezza del ponte erano iniziati due anni fa, ma si bloccarono dopo pochi giorni per difficoltà finanziarie dell’impresa che si aggiudicò il primo appalto. La seconda impresa individuata da Anas, riaprì il cantiere lo scorso giugno ma, la “scoperta” del cavo ha bloccato tutto ancora una volta. Da ricordare come nelle scorse settimane l’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò ebbe a dire che i lavori sarebbero stati ultimati entro i primi sei mesi del 2024. Sbloccato il “caso del cavo” da sganciare e riposizionare, si spera abbia ragione l’assessore