Addio alle tradizionali cassette postali. La tecnologia fa un’altra vittima, sacrificata sull’altare della velocità e del web. Al loro posto, ma in maniera decisamente ridotta, arrivano le smart letter box. A firmare la “condanna” delle vecchie “buche delle lettere” è stata l’Agcom che ha varato i “nuovi criteri di distribuzione delle cassette di impostazione nell’ambito del servizio universale”, affidato a Poste Italiane. Prevista una sensibile riduzione del numero delle cassette in un piano bienalle che sarà presentato da Poste, ma nell’ordine di un taglio da 46.500 a 29mila. Ciò in considerazione del fatto che “l’evoluzione del mercato postale che ha portato negli ultimi anni ad una drastica riduzione dei volumi postali accettati attraverso le cassette di impostazione fino a rappresentare solamente una percentuale di circa il 3% del volume totale, con un trend di diminuzione di oltre il 20% annuo”.
Verranno comunque tutelate le esigenze di piccoli comuni e delle aree rurali ma si guarda al futuro sottolineando come “l’introduzione di cassette di nuova generazione denominate smart letter box possa essere utile a contribuire al processo di modernizzazione ed efficientamento della rete”, se non peseranno sui costi del servizio universale e se verrà garantita la raccolta delle posta anche “qualora risulti la presenza di almeno un invio al loro interno” (saranno digitali, anche per poter verificare a distanza se e quante lettere sono state imbucate).
La delibera dell’Agcom prevede nuovi criteri per l’istallazione. Deve essere assicurata “la presenza di: una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 0,5 chilometri dal luogo di residenza per il 50% della popolazione residente; una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di un chilometro dal luogo di residenza per l’85% della popolazione residente; una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 1,5 chilometri dal luogo di residenza per il 92% della popolazione; una cassetta d’impostazione entro la distanza massima di 3 chilometri dal luogo di residenza per il 98% della popolazione”. Naturalmente anche la sorte dei francobolli presto seguirà questo amaro destino.