Si è svolto ieri nella sala Zeus del museo Griffo, il simposio sul tema “Musealizzazione dei siti archeologici – Museo su misura” promosso dall’Ordine degli architetti e dalla DMO Distretto turistico Valle dei Templi, in occasione del gemellaggio Sicilia – Corea del Sud nel contesto del 140°anno delle “Relazioni diplomatiche tra Corea del Sud e Italia” e delle attività di “Agrigento Capitale Italiana della cultura 2025”.
L’incontro, voluto e coordinato dal giornalista Stelio Zaccaria, è cominciato con i saluti del sindaco Francesco Micciché; di Antonio Di Fresco, console onorario della Repubblica di Corea per la Sicilia; di Costantino Ciulla, assessore comunale alla Cultura e di Massimo Signorelli, viceprefetto vicario di Agrigento. Ci sono stati quindi gli interventi degli organizzatori, Fabrizio La Gaipa, amministratore delegato della DMO Distretto turistico Valle dei Templi e Rino La Mendola, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento. Hanno quindi relazionato il direttore del Museo Archeologico Griffo, Giuseppe Avenia e l’archeologa Donatella Mangione, che hanno parlato della genesi del museo griffo e del progetto per cambiare il punto di vista cardine della visita al museo che non sarà più improntato sull’oggetto in mostra e si baserà, invece, sulla persona-visitatore. Molto interessante anche le relazioni di Giacomo Minio, docente di Economia applicata ai Beni culturali all’Università degli Studi di Palermo che, numeri alla mano, ha dimostrato come i beni culturali danno economia e lavoro, quindi dell’architetto Youn Jae-Won, presidente della Fondazione d’arte Seockju che ha mostrato le similitudini tra il museo Griffo di Agrigento e quello di Seul e di come lui stesso, che ha contribuito alla progettazione dell’opera in Corea, si sia ispirato a quello agrigentino avendo avuto l’architetto Minissi come maestro. Ha quindi gettato le basi per una futura e continua collaborazione con l’Italia volendo lui stesso divulgare in Corea del Sud i modelli italiani di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Proposta che è stata subito accolta positivamente dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento Rino La Mendola: “Questa è la prima tappa di un percorso che vedrà la Sicilia coinvolta in una serie di attività di gemellaggio con la Corea – afferma Rino La Mendola – L’obiettivo principale dell’evento è di diffondere i modelli italiani di tutela e valorizzazione dei Beni culturali in Corea dove c’è grande apprezzamento per l’architettura quale strumento per la crescita economica e per radicare l’identità di un popolo. Se i coreani hanno da apprendere dal nostro Paese il sistema di valorizzazione dei Beni culturali, per contro noi abbiamo da imparare tanto da loro soprattutto per la fiducia posta nei confronti dell’Architettura quale motore di sviluppo urbanistico e socioeconomico delle città e quale strumento per radicare l’identità culturale delle proprie comunità”.
Giudizio positivo anche dall’amministratore della Dmo Fabrizio La Gaipa: “Si tratta – commenta – di un momento storico per Agrigento che per anni è stata additata quale esempio di maltrattamento dei Beni culturali, della bellezza e della cultura. Adesso Agrigento non solo è Capitale della cultura, di nome designata, ma lo diventa nei fatti perché una delegazione della Corea del Sud viene da noi per importare nel proprio Paese il nostro modello di tutela a valorizzazione dei Beni culturali. Noi, dunque, oggi siamo l’esempio non solo italiano ma a livello globale di come si fa la valorizzazione dei beni culturali”.
Un rapporto internazionale che comincia dai Beni culturali, sottolinea il sindaco Micciché: “Sono venuti qui per vedere come tuteliamo i nostri Beni e, nel frattempo, noi impariamo tantissimo da chi ha una grande cultura e vuole valorizzarla. Si è raggiunto una intesa e stiamo lavorando insieme in questa direzione. Questo è uno dei tasselli che andiamo ad aggiungere a quel grande passo che sarà il 2025”.
L’idea della similitudine tra il museo Griffo e la sala Pagoda del museo di Seul, nasce trent’anni fa quando l’architetto Youn Jae-Won ha avuto l’idea. “Guardando al Telamone – racconta – ho applicato l’idea alla sala della Pagoda nel museo di Seul ma non con la stessa soddisfazione del Telamone che sono riusciti a mettere in piedi proprio nella sala Zeus del museo Griffo. Oggi siamo qui per riflettere e mettere la prima pietra per la realizzazione culturale tra Agrigento e Seul, Italia e Corea del Sud grazie anche alla collaborazione di altri professionisti coreani che con piacere hanno aderito all’iniziativa culturale, archeologica e museale”. L’intervento dell’architetto Youn Jae-Won è stato parecchio apprezzato durante il simposio, specie nel momento in cui si è reso evidente che ha avuto la capacità di trasporre gli effetti della sala Zeus alla sala della Pagoda di Seul, in un contesto architettonico e culturale diverso. I responsabili della struttura museale e i tanti architetti presenti hanno seguito con molto interesse quanto ha detto il loro omologo coreano.
Naturalmente molto soddisfatto anche il giornalista Stelio Zaccaria, che è stato il primo contatto con l’architetto Youn Jae-Won e che si è prodigato nell’organizzazione della loro visita coinvolgendo l’amministratore della Dmo La Gaipa e il presidente dell’Ordine degli Architetti La Mendola.
Presente al simposio, anche Antonio Di Fresco che ribadisce come l’obiettivo principale del Consolato “sia anche di promuovere le relazioni culturali ed economiche tra i due Paesi. Quest’anno la Corea e l’Italia festeggiano i 140 anni dell’inizio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi e, quindi, quando ho saputo del gemellaggio, sono stato particolarmente felice non solo per l’evento senza dubbio interessante ma anche perché ricade in quest’anno molto importante perché precede il 2025. Anno in cui Agrigento sarà Capitale della cultura. Mi auguro che questo gemellaggio sia l’inizio di relazioni tra i due Paesi. Ho già dato la mia disponibilità a fornire l’assistenza e l’aiuto per promuovere e continuare in queste attività”.