Su delega della Procura di Palermo, le Squadre Mobili di Palermo e di Trapani, e il personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia, hanno eseguito un decreto di fermo di 12 persone, tra 6 italiani e 6 tunisini, indagate di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sarebbero parte di un’organizzazione criminale con cellule presenti sia in Tunisia sia in Italia, che avrebbe gestito un traffico di migranti tra la Tunisia e le coste marsalesi.
Due degli indagati sono ricercati. Uno è stato fermato a Cesena e uno in provincia di Venezia. La banda avrebbe organizzato i viaggi su gommoni di lusso con motori di potente cilindrata. Il personaggio principale dell’inchiesta è un ex poliziotto tunisino, attualmente in Italia come richiedente protezione internazionale. Tramite i suoi appoggi in Tunisia, avrebbe imbastito l’affare dei migranti organizzando una cellula a Marsala, nel Trapanese. Per ogni viaggio non si sarebbe superato il limite massimo di 20 passeggeri, che avrebbero pagato da 3 a 6 mila euro. Tramite quest’ organizzazione sono stati fatti entrare nel nostro Paese 73 migranti illegali, 19 dei quali tratti in arresti per reingresso illegale.
Altri 4 sono stati arrestati in esecuzione di un provvedimento definitivo di condanna dell’autorità giudiziaria per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. I gommoni che hanno permesso le traversate sono stati forniti dalla cellula italiana dell’organizzazione. Ed è proprio nei confronti di uno degli italiani che è stato registrato un passaggio di soldi per un valore di 90mila euro dalla parte tunisina.