I rappresentanti di tutti i continenti uniti per la Pace. Ieri, al Museo Archeologico Pietro Griffo di Agrigento, nell’ambito del 76°Mandorlo in Fiore, consoli e rappresentanti delle istituzioni hanno dato forma e sostanza, per la prima volta, al messaggio di pace e armonia tra i popoli che Agrigento esprime ogni anno in primavera, davanti al Tempio della Concordia, con i gruppi provenienti da ogni parte del mondo. “Scenari di Pace: il ruolo dei Popoli e della Cultura” è stato il tema della conferenza, voluta e organizzata dal Distretto Turistico Valle dei Templi con il Comune di Agrigento, il Polo territoriale universitario di Agrigento, il Parco Archeologico della Valle dei Templi e il Corpo Consolare di Palermo.
La città, dunque, ha compiuto ieri un passo rilevante nel candidarsi quale luogo di promozione di una cultura della pace che non sia solo fatta di sole buone intenzioni, ma si sostanzi con l’esempio: ad Agrigento l’armonia e l’amicizia sono possibili, nel rispetto delle diversità, degli usi e costumi dei popoli.Gli scenari di pace, che siano “almeno spiragli che lascino intravedere la fine dei conflitti”, come ha affermato, in apertura dei lavori, il prefetto di Agrigento Filippo Romano, troveranno concretezza laddove si instauri un dialogo, in un luogo simbolo quale è Agrigento. Ciò sarà possibile sin dal prossimo anno, quando la città sarà Capitale Italiana della Cultura. Come è emerso dalla conferenza, sarà un dialogo che dovrà essere stabile e costante nel tempo, in sintonia con i principi cardine del progetto di candidatura di Agrigento Capitale. Peraltro, proprio il presidente della Fondazione Agrigento 2025, Giacomo Minio, ha voluto ribadire che le iniziative in programma dal gennaio del prossimo anno non saranno fatti isolati, ma saranno esperienze destinate a proseguire nel tempo, ad essere “spalmate” sul territorio per garantirne la sostenibilità e a realizzare una metamorfosi culturale che coinvolga l’intera comunità agrigentina. Lo ha sottolineato anche l’assessore Carmelo Cantone, coordinatore del Mandorlo in Fiore, quando ha affermato che la conferenza internazionale di ieri è stata il primo passo di un percorso e si ripeterà con maggiore enfasi il prossimo anno. Il concetto di candidatura di Agrigento, non solo ad essere Capitale della Cultura, ma anche luogo simbolo per i processi di pace, è stato sottolineato dall’assessore al Turismo, alla Cultura e ai Grandi Eventi, Costantino Ciulla, per il quale la città potrà offrire qualcosa di più di un semplice messaggio di armonia tra i popoli ed essere protagonista nel mondo per un pianeta senza conflitti. Incentrato sugli scenari internazionali e sui conflitti a noi più vicini è stato l’intervento del deputato Calogero Pisano, segretario della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea. “Agrigento può essere faro per dirimere i conflitti” ha affermato. Il sindaco di Agrigento e presidente del Distretto Turistico Valle dei Templi, Franco Miccichè, ha enfatizzato il ruolo che può avere Agrigento, che non è soltanto un luogo straordinario che racchiude immensi tesori, ma anche un territorio capace di esprimere la sua apertura al mondo.Dopo l’intervento a distanza del Consigliere di Ambasciata e responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Giovanni De Vita, sono intervenuti il console onorario della Repubblica di Costa D’Avorio – decano del Corpo Consolare di Palermo, Ferdinando Veneziani, il console onorario della Repubblica di Corea e segretario Generale del Corpo Consolare di Palermo, Antonio Di Fresco, il console onorario del Brasile, Rosalia Calamita, il console onorario dei Paesi Bassi, Emanuele Pirazzoli. Nel sottolineare i profondi legami dei diversi Paesi con la Sicilia, tutti sono stati concordi nell’affermare che nel mondo ci sono decine e decine di conflitti di cui i media italiani non si occupano, ma che portano distruzione, fame, morte. Avviare un percorso per l’apertura di un dialogo può portare ad una soluzione. La conferenza è stata dunque un primo passo, ad Agrigento, nell’ambito della Sagra della Primavera, per far rifiorire la speranza di trasformare il mondo in un luogo migliore in cui vivere. Le conclusioni sono state affidate al presidente del “Polo territoriale universitario di Agrigento” e professore ordinario della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Palermo, Giovanni Francesco Tuzzolino, il quale ha parlato dei progetti di ricerca internazionali e della collaborazione con le Università del Mediterraneo, poiché anche queste relazioni costruiscono condivisione, comprensione e una pacifica coesistenza. A seguire si è svolta la tradizionale cerimonia dell’unione delle fiaccole sul tripode dell’Amicizia, che nel percorso lungo il decumano è stata arricchita dal mescolamento delle “terre”. Ogni gruppo, infatti, ha portato una manciata della propria terra, che ha simbolicamente formato la “Terra della Pace e Concordia tra i popoli” nella quale è stato piantato un ulivo. I lavori sono stati moderati e introdotti dall’amministratore della DMO-Distretto Turistico Valle dei Templi, Fabrizio La Gaipa, da tempo impegnato nel far assurgere un ruolo centrale alla città di Agrigento nei percorsi di pace.