Il Pala Forum Sport Village di Favara è stato il fulcro di un’indimenticabile serata di celebrazione della musica e della comunità, che ha catturato l’essenza di un grande evento internazionale. “Storia della musica” ha offerto un’esperienza coinvolgente e vibrante, paragonabile ai festival più rinomati come il Festival della Taranta o quello di Sanremo. Fin dalle prime ore del mattino, il Pala Forum è stato invaso da una frenetica attività, con tecnici e musicisti di tutte le età che si sono uniti per preparare il terreno per una serata straordinaria. Sotto la direzione del rinomato mago del suono agrigentino, Christian Vassallo, il palco è stato preparato per ospitare una varietà di talenti musicali eccezionali. Alla guida di questa kermesse musicale di respiro nazionale c’è stato un vero e proprio pilastro dell’arte e della musica: Pino Minio. Cantautore, musicista, artista e visionario, Minio ha catturato l’attenzione di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare a questo evento straordinario. Il dottor Antonello Bosco, medico di professione e musicista di passione, ha offerto una descrizione vivida di Minio, definendolo “un vulcano di idee” e “un talent scout alla ricerca di talenti nascosti”.
Grazie alla sua determinazione, Minio è riuscito a creare un’atmosfera unica in cui più di quindici band e gruppi musicali di vario genere hanno potuto esprimere il loro talento e unirsi in una festa della musica senza precedenti. Ma ciò che rende davvero speciale questa serata è stata la riunione di musicisti di diverse generazioni, che hanno condiviso il palco in un’esperienza che ha toccato il cuore di tutti i presenti. Giovani e anziani, alcuni dei quali non suonavano da anni, si sono riuniti per celebrare la musica e la loro comunità con un’intensità travolgente. L’evento ha attirato ospiti da tutto il mondo, con partecipanti provenienti persino dal Belgio e da altri paesi europei per essere parte di questa straordinaria manifestazione. Il Favara Music Festival è stato un vero e proprio ritorno alla migliore Favara, quella dell’anima generosa e sognante. Le band che hanno fatto la storia di Favara, della Sicilia e oltre hanno reso omaggio alla tradizione musicale locale, offrendo al pubblico una serata indimenticabile di performance straordinarie. Tra gli ospiti speciali, c’è stato Valerio Minio, rappresentante della terza generazione della famiglia Minio, insieme a Lia Minio, vincitrice del premio Sanremo famosi e vocal coach di fama internazionale.
“Storia della musica” ha dimostrato che la musica ha il potere di unire le persone e di creare legami indelebili che vanno al di là delle barriere generazionali e culturali. Questa serata rimarrà per sempre nei cuori e nelle menti di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di partecipare.
Ma andiamo a conoscere Pino Minio da vicino. Di seguito l’intervista di Giuseppe Maurizio Piscopo:
La mia passione per la musica ha avuto inizio all’età di 8 anni, quando ho cominciato a suonare la chitarra con i miei zii Contino. Gaspare, un eccezionale solista ci ha lasciato da poco, e Gaetano, che suonava la chitarra di accompagnamento. Devo a loro l’inizio della mia storia e la passione per la musica. Ho iniziato a esibirmi nella chiesa del Carmine, suonando durante le prime messe cantate con il prete Sferlazza. A 15 anni ho formato il gruppo i ‘Medium’, con Gaetano Bennardo, Gaetano Vullo e Pietro Bosco. In questo periodo ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni partecipando con il gruppo a qualche Festival di canzoni nuove.
– Cos’e la manifestazione “Storia della Musica”
La manifestazione Storia della Musica è un appuntamento dedicato alla bellezza della musica, mirando a valorizzare e promuovere la creatività degli artisti locali, sia giovani che più esperti, che hanno contribuito alla ricca storia musicale della nostra provincia. L’obiettivo principale è quello di sviluppare e rafforzare i legami sociali attraverso iniziative coinvolgenti e partecipative. Inoltre, ci impegniamo attivamente a contrastare la solitudine involontaria delle persone meno giovani, offrendo loro l’opportunità di esprimersi attraverso la musica e il coinvolgimento nei gruppi musicali locali, così da arricchire la loro vita sociale e culturale della comunità.
-Qual è la musica che ti gira intorno?
La musica che ti gira intorno è il titolo di una canzone di Ivano fossati, a cui sono molto legato, che mi piace cantare spesso, l’ho inserita come titolo di un mio progetto.
-Qual è il potere della musica e di una canzone?
La magia della musica che circonda ha il potere di unire le persone. Si tratti di concerti grandi o piccoli, festival o jam session o semplicemente condivisione di gusti musicali, crea legami significativi indelebili tra individui e comunità. La Canzone ha il potere di richiamare ricordi e sensazioni del passato. Una canzone può riportare istantaneamente a un momento specifico nella nostra vita, creando un legame emotivo con quel ricordo. Il potere della musica è legato alla sua capacità di influenzare e arricchire la vita di ognuno noi.
-Storia della musica: come si spiega la presenza di una moltitudine di artisti a Favara da Josè Todaro, a Totò Sciacca, i fratelli Francolino, Graziano Mossuto, Simona Collura per citare i primi che mi vengono in mente.
Favara è stata sempre una fucina di talenti artistici nascosti, e noi abbiamo avuto il privilegio di contribuire a scoprirli. L’Accademia Palladium area spettacolo è stata la prima scuola di canto moderno in Sicilia, fondata nel 1996 per promuovere il canto moderno sotto la direzione di mia sorella Lia Minio, una Vocal Coach. Grazie al suo lavoro, numerosi giovani talenti hanno avuto l’opportunità di partecipare a programmi televisivi di grande successo come Io Canto, Ti Lascio una Canzone, X Factor, The Voice, Tale e Quale show e tanti altri. Tra questi talenti emergenti ci sono Simona Collura, Ilaria Mongiovì, Giovanni La Corte e Giuseppe Leto e molti altri…
-Quando tempo occorre per organizzare “La storia della musica “una kermesse di grande spessore e quali difficoltà hai dovuto affrontare?
Abbiamo lavorato incessantemente per 15 giorni, dedicandoci completamente al progetto, spesso lavorando fino a notte fonda. Ho avuto il privilegio di collaborare con mio fratello Salvatore, un talentuoso artista, e con la Prof.ssa Maria Portella, Presidente dell’Accademia Palladium, mia moglie, autrice dei testi della manifestazione e co-codirettrice insieme al grande conduttore televisivo Rai, Salvatore Fazio. Ci sentivamo quasi tutti i giorni per definire ogni dettaglio per la buona riuscita della kermesse. Per organizzare l’evento, abbiamo potuto contare sulla collaborazione di professionisti come i Fratelli Bellavia, che ci hanno concesso l’uso del PalaForum Sport Village e hanno gestito tutta la logistica, compresa la complessa parte burocratica per ottenere tutte le licenze dello spettacolo. Il lavoro impeccabile di Cristian Vassallo per l’audio e le luci, di Angelo Galluzzo per i video e Favaraweb per video e diretta streaming è stato fondamentale per il successo dell’evento. Non posso dimenticare il contributo instancabile dei fotografi Danilo Sguali e Giacomo Bennardo, e di Angelo che si è occupato delle interviste nel backstage. Gestire la partecipazione di 100 artisti, ognuno con il proprio gruppo, è stata una sfida enorme. Ma grazie all’impegno di tutti, il risultato finale è stato veramente straordinario.
-Hai mai pensato di proporre uno spettacolo con queste band ei gruppi in Belgio e in Germania?
Sarebbe straordinario, ma richiederebbe uno sforzo notevole per tanti artisti che hanno la loro età avanzata.
Onestamente ho apprezzato molto che in questa serata condotta dalla magia e dalla sensibilità artistica di Salvatore Fazio, che conosco da moltissimi anni, l’autore di una foto dei barbieri di Roccapalumba che ha fatto il giro del mondo e periodicamente viene pubblicata su libri e riviste, siano stati ricordati gli artisti scomparsi, ho avuto la sensazione che sorridenti e felici ci aiutassero a cantare dal cielo…Ho ricordato questi artisti con un nodo alla gola, con la sensazione che veramente, ci ascoltassero da lassù. Ho sentito il bisogno di esprimere un pensiero che ho riportato nella targa ricordo, che qui condivido: “Per la passione che ci ha legato alla Storia della Musica, grazie per aver condiviso la tua musica con noi”.
-Quante edizioni sono state realizzate di questa manifestazione, da proporre ad Agrigento capitale della cultura nel 2025 e anche nelle grandi città italiane sottoforma di gemellaggio.
Le edizioni fino al 2024 sono state tre, per il 2025 sicuramente proporremo Storia della Musica in concomitanza ad Agrigento Capitale della Cultura, speranzosi di ricevere dei contributi pubblici, perché l’impianto della manifestazione è grande e richiede tempo e soprattutto risorse. Per quanto riguarda i gemellaggi è un’idea sulla quale ci metterò la testa.
-Cosa rimane, di questa serata qual è il ricordo ?
Il ricordo di ieri sera è un’esperienza straordinaria, una kermesse che ha visto convergere tre generazioni di artisti, famosi e non famosi, giovani e meno giovani. Guardare ed ascoltare questi gruppi musicali storici e contemporanei mi ha riempito di gioia e di orgoglio. Questi artisti testimoniano la vitalità della Storia della Musica nella nostra terra. Ogni nota suonata, ogni voce, trasmetteva un’intensità di sentimenti ed emozioni che toccava il cuore di chiunque era presente. Ha creato un’atmosfera carica di emozioni e di ricordi indimenticabili. È stata davvero un’esperienza magica. Ma il momento più indimenticabile della serata è stato vedere sul palco, dopo tanti anni, il Gruppo Popolare Favarese, amato da tutti. Vedere questi musicisti che suonavano di nuovo insieme ha rappresentato un momento di pura magia.
-Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio impegno nel sociale oltre al progetto “Storia della Musica”: attualmente sto ultimando un’iniziativa chiamata “Donatori di Musica”. Non smetto di perseguire il mio sogno più grande: la realizzazione della Casa della Musica come a Parma. Quest’ultima non sarà solo un luogo per le esibizioni, ma un vero e proprio laboratorio, un centro di formazione culturale, di promozione e inclusione sociale. Credo fermamente che la musica sia un elemento unificante e inclusivo, in grado di coinvolgere persone di tutte le età e provenienza. Un progetto di tale portata rappresenta un’opportunità straordinaria per coltivare nuovi talenti musicali e contribuire alla creazione di una comunità più integrata e solidale che guarda il futuro di un mondo di pace e senza barriere .