Agrigento è una città in fermento. La crisi idrica attanaglia ed esaspera. I cittadini sfogano la loro rabbia nell’unico modo concepibile, gridando in piazza, nel centro storico, nella cosiddetta Bibbirria, dall’arabo “Porta dei venti”, da dove è soffiato violento il vento di protesta, che poi si è esteso fin davanti al Municipio, nella piazza che ospita un busto di Pirandello e che allo scrittore è intitolata.
Chissà cosa avrebbe   scritto Pirandello nell’Agrigento di oggi, che piange la sete e che disperde nella rete idrica colabrodo il 50 per cento dell’acqua diretta ai cittadini.
Assente il sindaco Franco Miccichè, ad incontrare i cittadini è stato il suo vice Aurelio Trupia che ha promesso dei rimedi, a breve, contro la carenza idrica. I manifestanti sono stanchi di parole e tante parole. Esigono concretezza…
https://youtu.be/zQ0agY4Mtp4