Dal 7 all 14 luglio prossimo Agrigento si appresta a festeggiare il suo Santo copatrono, San Calogero. Negli ultimi anni Dalla Chiesa Agrigentina e dalla Questura sono arrivate diverse prescrizioni legate allo spreco di pane e alle normative sulle manifestazioni pubbliche e sulla sicurezza, Provvedimenti che, a detta di molti devoti, hanno snaturato l’origine e lo scopo della manifestazione amatissima dagli agrigentini. A farsi portavoce di questo dissenso l’ex sindaco ed ex senatore Calogero Sodano, da sempre grande devoto del santo di cui porta il nome. Con una lettera aperta al questore di Agrigento, Tommaso Palumbo, ha sostanzialmente chiesto di rivedere gran parte delle restrizioni che hanno caratterizzato la precedente festa.

“Tra non molto – ha scritto – si svolgeranno i quindicinali per la festa di San Calogero che, da un po’ di tempo, ha perso quello spirito che la rendeva un appuntamento sentitissimo per i veri agrigentini che al passaggio del fercolo lanciavano pane benedetto al santo dei miracoli e delle grazie. Una Chiesa poco illuminata e oscurantista ha fatto perdere questa tradizione che affondava le sue radici nella storia che vedeva il santo venire in città per chiedere l’elemosina e la gente, seppur generosa, gli lanciava il pane dai balconi o dalle finestre per paura del contagio”.