Un aumento di quasi il 20 per cento entro metà agosto della fornitura di acqua nella provincia di Agrigento grazie a nuovi pozzi e alla riattivazione di quelli esistenti. Lo comunica la Cabina di regia regionale sull’emergenza idrica, guidata dal presidente della Regione Renato Schifani, dopo aver verificato l’avanzamento del Piano e aver redatto un cronoprogramma delle prossime azioni. Grazie ad alcuni interventi recenti e altri che saranno completati entro il 13 agosto, saranno immessi 151 litri d’acqua al secondo in più nella rete idrica gestita da Aica, mentre nella seconda metà del mese è previsto un ulteriore 10% e il 15% in più entro ottobre. Altri lavori saranno programmati grazie ai recenti stanziamenti del bilancio regionale per 38 milioni di euro. Intanto il capo della Protezione civile siciliana e coordinatore della cabina di regia, Salvo Cocina, ha chiesto al dipartimento nazionale e al Comando operativo di vertice interforze, una verifica dei costi ed eventuali soluzioni alternative alla nave cisterna della Marina militare per il rifornimento di acqua a Licata. Il servizio è risultato «caro rispetto al quantitativo fornito e per questo in attesa dei chiarimenti richiesti, il servizio è sospeso per qualche giorno», ha spiegato Cocina.
La Regione rende anche più semplici e veloci le procedure per le autorizzazioni al prelievo di acqua per uso non domestico: l’iter è stato ridotto, infatti, da 60 a 5 giorni. Lo prevede una direttiva dell’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, dal quale dipendono gli uffici provinciali del Genio civile titolati al rilascio delle licenze. Il provvedimento emergenziale sarà valido per tutto il periodo di crisi idrica e si applicherà esclusivamente alle istanze per usi agricoli, zootecnici e di trasformazione dei prodotti, con approvvigionamento da corsi d’acqua, sorgenti e pozzi. Già nell’arco di poche ore dalla firma, il Genio civile di Agrigento ha concesso una prima autorizzazione, attraverso l’iter abbreviato, per una società agrigentina che aveva chiesto di attingere acqua da tre pozzi. «Con questa direttiva intendiamo supportare le aziende agricole e zootecniche dell’Isola, permettendo loro di accedere rapidamente alle risorse idriche necessarie per la continuità delle loro attività produttive», ha dichiarato l’assessore Aricò.
Verranno accelerati gli interventi per eliminare le limitazioni di riempimento delle dighe e aumentare la possibilità di accumulo dell’acqua. È la richiesta avanzata dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana a tutti gli enti gestori degli invasi della Sicilia. In questo modo sarà possibile accumulare il più alto volume possibile di risorse e non farsi trovare impreparati nel caso di precipitazioni significative. L’iniziativa nasce dalla considerazione che soltanto 18 bacini (dei 38 attivi) funzionano a pieno regime, mentre gli altri 20 hanno una capacità ridotta.