Di Barbara Spadafora

Cos’è la sicilitudine?
Dopo la definizione dello scrittore siciliano d’avanguardia Crescenzio Cane, che la definì condizione dello spirito e la mediazione di Sciascia, che contribuì a delinearla nei termini in cui oggi la conosciamo, è ora il cantautore siciliano Francesco Ragusa, classe 1969, residente nell’agrigentino, a cercare di dare una risposta- in musica- a questa domanda.

E’ infatti uscito l’ album di esordio del cantautore Ragusa, “ConTra(d)dizione”, prodotto e distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records.

<<Dieci tracce- si legge nella nota stampa di accompagnamento al disco- per un lavoro percorso dalla sicilitudine, quella sorta di stato antropologico dell’ essere siciliani che si sostanzia in una persistente sospensione tra claustrofilia claustrofobia.
ConTra(d)dizione vuole trasfondere in musica un odi et amo senza tempo, una condizione esistenziale atavica, in bilico fra biddrizzi e patimentu (“Terra mia”)>>.

Anticipato dal singolo “Sicilia mia”, accompagnato dal videoclip ufficiale (riprese di Giuseppe Bennica e Federico Dalli Cardillo, regia e editing di Giuseppe Bennica), “ConTra(d)dizione” racconta, già nel gioco di parole del titolo, quell’ “eccesso di identità” che Sciascia attribuiva alla Sicilia, isola meticcia dalle geografie mutevoli, sempre in bilico tra stasi rovinosa e ritmo insostenibile.

A livello stilistico “Contra(d)dizione (testi di Francesco Ragusamusiche e arrangiamenti del musicista e produttore Salvatore Papotto) sembra quasi inaugurare una nouvelle vague, che contamina felicemente elemento etnico e popular music, con particolare valorizzazione dell’impiego della lingua siciliana.

“L’abbinamento di strumenti tipici dell’area mediterranea (in particolare delle percussioni) all’approccio elettronico– racconta il produttore Salvatore Papotto– conferisce al lavoro un respiro internazionale, con aperture pop-rock, talora venate di noise, e incursioni nel reggaeton.”

Ragusa firma, con “ConTra(d)dizione” un atto d’amore sentito (e godibilissimo nell’accattivante confezione world-beat) nei confronti della sua terra, un’isola che unisce storia e fascino contemporaneo, identità e rottura, nel segno congiunto della tradizione e di una risemantizzazione dei luoghi.