terra madre

Di MASSIMO BRUCATO

Si è chiusa la ventesima edizione del Salone del Gusto/Terra Madre con un grande successo di pubblico e la sempre incantevole visione di gente proveniente da tutto il pianeta, colorata, vivace, curiosa. Profumi di mille prodotti e mille pietanze e la voglia di sentirseli raccontare. Perché ogni grano, ogni formaggio, ogni dolce si porta appreso storie, tradizioni, cultura. Insomma,
l’anima di un territorio. Come sempre il padiglione Sicilia è stato tra i più
visitati, pur essendo meno ricco del solito. Non c’era, credo per la prima
volta, lo spazio regionale gestito da Slow Food Sicilia. Tutti i fondi regionali
disponibili sono stati riversati sul G7 di Siracusa. Anche se, per fortuna, ai
produttori dei Presìdi sarà destinata una somma come contributo alle spese.
Dunque niente laboratori del gusto, niente racconti dei territori, niente cucina
regionale. La nostra provincia è stata rappresentata dal Presìdio della capra
girgentana e dall’allevatore/casaro Luca Cammarata. E anche dal Presìdio degli
olivi secolari di cui fa parte l’olio Diodoros prodotto dall’Ente Parco della
Valle dei Templi. Per diversi motivi non hanno potuto essere presenti i Presìdi
del pomodoro buttiglieddru di Licata e del carciofo spinoso di Menfi, inclusi
nella lista dei partecipanti. E comunque c’era tanta buona Sicilia. Entrando
dall’ingresso principale dello stand si incontravano i rappresentanti del
Presidio della cipolla di Giarratana, poi quelli dalla masculina da magghia,
della razza bovina cinisara, del pomodoro siccagno della Valle del Bilìci, del
cappero di Salina, della provola delle Madonie, del fagiolo cosaruciaru di
Scicli, del piacintinu ennese, del pistacchio di Bronte, del suino nero dei
Nebrodi, della cuddrireddra di Delia, del torrone di Caltanissetta, della fava
cottoia di Modica, del sesamo di Ispica, della manna delle Madonie, dell’aglio
rosso di Nubia, del melone cartucciaro di Paceco, del pomodoro pizzutello delle
valli ericine e, per finire, del nuovo Presìdio della pesca tradizionale dello
stretto di Messina. E in tanti stand si potevano assaggiare i prodotti legati ai
Presìdi e acquistarli.
E poi incontri e convegni che hanno rappresentato momenti di crescita e di
confronto. Tra le altre cose vogliamo ricordare il racconto, avvenuto nello
spazio dedicato al disegnatore e fumettista Sergio Staino, dedicato al progetto
“Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione”, percorso di inclusione sociale
dedicato a 60 minori stranieri non accompagnati che vede coinvolte solo due
città in Italia: Torino e Agrigento. E anche le loro amministrazioni comunali,
alcuni uffici regionali, alcune associazioni. Di questo si parlerà in città tra
oggi e domani all’interno della manifestazione “Venti Mediterranei”, ospitata
nello spazio Temenos, all’interno della chiesa di San Pietro.