DI MASSIMO BRUCATO
Per le feste di fine anno, dalle nostra parti, l’olio nuovo a tavola ci sarà. Già da tempo infatti, nelle regioni dove si produce olio, molte famiglie ce l’hanno a casa. La stessa cosa, purtroppo, non è scontata nei ristoranti, nelle pizzerie e nei luoghi dove si prepara da mangiare. Nella terza decade di settembre già molti frantoi avevano aperto le porte per accogliere le nuove produzioni olivicole.
Certo è stata un’annata difficile, siccitosa, con temperature sopra la media, cose che hanno
giustamente messo in apprensione gli olivicoltori. Sulla qualità degli oli torneremo più in là, quando avremo modo di assaggiarne un po’, ma qualche parola vogliamo spenderla sulla vivacità del comparto e sulla determinazione che alcuni produttori hanno nel far si che di olio si parli, che se ne diffonda la cultura, che si crei movimento attorno a un prodotto agroalimentare che sta alla base della cucina mediterranea ma anche della nostra cultura, della nostra storia. Parlare degli oli di qualità serve, perché c’è molta ignoranza sul tema, poca consapevolezza tra produttori, consumatori, venditori, ristoratori, su quali caratteristiche debba avere un olio per fregiarsi della denominazione di extra vergine. Porto ad esempio un paio di aziende della nostra provincia che hanno messo in piedi due piccoli eventi dedicati al nostro grasso preferito. E’ scesa in campo, il 20 ottobre scorso, l’azienda Terre di Zaccanello con la manifestazione Festiv’Oil: una giornata di assaggi e approfondimenti sul mondo dell’olio extra vergine con musica live e la possibilità di
mangiare piatti vari, dagli antipasti al dolce, nei quali l’olio era sempre protagonista. Tutto questo nella tenuta che prende il nome dalla contrada racalmutese nella quale si distende l’azienda. Coinvolti ristoratori e pasticceri dei paesi vicini, presenti etichette di vini del territorio. A gestire il tutto i giovani fratelli Federica, Giulia e Alfonso Milioto, decisamente innamorati del mestiere di olivicoltore. Altro evento, questa volta di due giorni, è stato quello messo in piedi dall’azienda/frantoio Val Paradiso della famiglia Carlino, in collaborazione con l’associazione di produttori biologici BIOL Italia. Frantoi Aperti il nome dell’evento. Il tutto in agro di Naro nelle date del 9 e 10 novembre scorsi, coi macchinari ancora in azione e la possibilità di seguire tutte le fasi di lavorazioni delle olive in un frantoio moderno. Ovviamente non sono mancate degustazioni guidate, assaggi di cibi locali. E poi la possibilità di mettersi comodi nella saletta dedicata agli ospiti nelle quale era possibile degustare, confrontarsi, visionare video sull’olio.
Belle giornate dunque, ma poche e con solo due aziende coinvolte, almeno nelle vicinanze della nostra città, a fronte delle decine che producono olio e lo imbottigliano. Ci sarà da lavorare a tutti i livelli per diffondere la conoscenza del nostro “oro verde” e far si che altri produttori si mettano in campo per creare eventi in cui se ne parli con amore e competenza.