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Gli oli della provincia di Agrigento che aspirano ad essere inseriti nella guida Slow Food

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DI MASSIMO BRUCATO

Oli agrigentini in corsa per entrare nella Guida Slow Food
Alla fine del 2024 abbiamo parlato degli oli nuovi sulle tavole degli agrigentini. Sulla qualità di questi oli non siamo in grado di giurare, perché purtroppo nel mondo degli extra vergini c’è grande ignoranza e non sono in tanti a saper distinguere, utilizzando i propri sensi, un olio cattivo da uno buono. Spesso poi ci si fida dell’amico o del conoscente produttori, o del frantoio vicino casa, senza mai mettere il naso nel prodotto che stiamo acquistando, ammesso che il nostro naso sia addestrato per capire pregi e difetti degli oli. Nella nostra provincia ci sono tante aziende che imbottigliano olio, per poi venderlo agli appassionati, agli addetti alla ristorazione, alle famiglie. Nei giorni scorsi un gruppo di
assaggiatori di Agrigento e dintorni,  ha avuto l’occasione di assaggiare oli imbottigliati provenienti da diverse zone della nostra provincia allo scopo di valutarli e eventualmente proporli per la selezione nazionale della guida di oli più diffusa in Italia, che è quella edita da Slow Food Editore. Questa selezione si è svolta dal 7 al 9 febbraio scorsi in quel di Imola, in Romagna. Il panel – gruppo di assaggio – agrigentino si è fatto inviare dalle aziende i campioni degli oli prima per fare le degustazioni provinciali, poi, superata questa fase, inviarli alle selezioni finali di Imola. Lì una ventina di assaggiatori professionali di olio, provenienti da tutte le regioni d’Italia, divisi in due gruppi di assaggio, hanno degustato centinaia di oli arrivati da tutte le regioni produttrici italiane. Da questi assaggi verranno fuori gli oli premiati sulla guida col titolo di “Grande Olio”.
Ecco quali aziende della nostra provincia sono state coinvolte nella selezione regionale:
Azienda Agricola Evo Sicily di Menfi
Azienda Agricola Midulla di Sant’Angelo Muxaro
Biologica La Russa di Favara
Bio Terrazzino di Raffadali
Bonolio di Sciacca
Carbonìa di Aragona
Chiuddia di Casteltermini
Cooperativa Agrisana di Sciacca
Cooperativa Zeus di Canicattì
Frantoio Gaspare Sarullo di Ribera
Le Antiche Macine di Sciacca
Mandranova di Palma di Montechiario
Morgante di Grotte
Nettare d’Oliva di Realmonte
Novahera Agricola di Sciacca
Oleificio Agnellaro di Aragona
Planeta di Menfi
Quignones di Licata
Tenuta l’Oro del Lago di Sant’Angelo Muxaro
Tenute del Barone di Agrigento
Tenute Ragabo di Porto Empedocle
Tenute Turturici di Menfi
Terre di Zaccanello di Racalmuto
Terre di Camico di Caltabellotta
Val Paradiso di Favara
Oltre a queste aziende bisogna citarne altre due per un motivo particolare: i loro oli fanno parte del
Presìdio degli olivi secolari di Slow Food, titolo di cui possono fregiarsi aziende che fanno oli di
qualità prevalentemente con alberi secolari. Nella nostra provincia ci sono l’Azienda Maira di San
Giovanni Gemini con l’olio MairaBio e il Parco della Valle dei Templi di Agrigento con l’olio Diodoros.
Tra le varietà tradizionali utilizzate dalle aziende agrigentine per i loro oli non possono mancare la Biancolilla, la Nocellara del Belìce e la Cerasuola, utilizzate sia per fare oli mono varietali che
blend. Poi entrano in gioco altre varietà meno diffuse, tra le quali cito la Giarraffa, che trova di tanto in tanto, ottime espressioni mono varietali.
Per quanto riguarda gli oli, quelli con elevate qualità organolettiche saranno descritti sulla guida di Slow Food insieme all’azienda che li ha prodotti. Solo una parte di essi, quelli giudicati migliori dai gruppi di assaggio nazionali, sarà premiata col titolo di Grande Olio. Vi informeremo su questi
aspetti non appena saranno pubblicati ufficialmente i risultati delle degustazioni di Imola.

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