Il suo assessore aderisce alla Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro e il sindaco Vincenzo Corbo gli revoca l’incarico. Si spacca così la maggioranza al Comune di Canicattì. «Apprendiamo con sbigottimento – commentano in una nota i consiglieri comunali della Democrazia Cristiana, Giuseppe Alaimo, Carmelo Ferraro, Gioacchino La Greca, Mimmo Licata e Giuseppe Lo Giudice – quanto accaduto in relazione alla determinazione del sindaco di sollevare dall’incarico di assessore comunale, Gioacchino Asti, espressione in giunta del nostro partito. Ritenuto che tale scelta risulta incomprensibile e priva di alcun plausibile fondamento, appare ormai cronica la schizofrenia politica di un sindaco sempre più assoggettato al suo padrone politico ed in quanto tale dedito a favorire ed assecondare ogni recondito desiderio di chi, timoroso postulante, preoccupato dell’avanzata della Democrazia Cristiana, cerca erroneamente di porre dei freni e dei limiti alla opzione libera e democratica di cittadini e consiglieri comunali che scelgono di stare in un partito aperto e pluralista. Fa specie pensare – continuano i consiglieri Dc- che il sindaco del Comune di Canicattì, anziché occuparsi dei problemi del territorio, si preoccupi, su mandato altrui, della possibile adesione di altri consiglieri comunali alla Democrazia Cristiana e di argomenti che riguardano primariamente il Consiglio comunale e le commissioni consiliari permanenti e per i quali, come in ogni occasione precedente, ogni sua ingerenza è sempre stata un abbaglio per l’amministrazione comunale costantemente costretta all’incapacità di scelte saggie e poco utili alla città e al buon andamento dei rapporti istituzionali tra i vari organi dell’Ente».