In Sicilia è il momento degli incontri e degli accordi fra i partiti in vista delle elezioni europee del 2024. Alcuni nomi sono già usciti e qualche candidato, come Annalisa Tardino, hanno già riempito le strade dell’isola con i suoi maxiposter. L’eurodeputata uscente Francesca Di Donato è stata invece nominata dal presidente nazionale Totò Cuffaro, commissario regionale della Dc in Sardegna, cosa che potrebbe portare ad una sua candidatura in questo collegio. Com’è noto La Circoscrizione Isole mette insieme Sicilia e Sardegna, in palio otto posti per Bruxelles: sei riservati ai siciliani e due ai sardi. Si voterà con il sistema proporzionale e faranno parte del nuovo parlamento europeo tutte le liste che supereranno la soglia del 4%.
Ma vediamo nel dettaglio come si stanno muovendo i partiti, cominciando proprio dalla Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro. Quasi ufficiale la candidatura dell’europarlamentare uscente Francesca Donato, eletta cinque anni fa con la Lega, ma si parla anche di un ritorno di Antonello Antinoro, già deputato europeo tra il 2009 e il 2014. In questo momento si discute di una solida alleanza con Forza Italia, ma si pensa anche a un piano B, e la strada più naturale sarebbe l’intesa con Matteo Renzi e il suo ‘Il Centro’. Tra Cuffaro e l’ex premier c’è sintonia e l’accordo è credibile, ma questo determinerebbe  la candidatura “di servizio” dell’attuale capogruppo all’Ars Carmelo Pace: Da parte renziana, invece, arriverebbe l’impegno del parlamentare Davide Faraone e della senatrice da poco approdata a Italia Viva.

Grande fermento anche in casa di Forza Italia con Renato Schifani che punta ad allargare la  coalizione con altri soggetti moderati che possono riconoscersi nel partito popolare europeo. Com’è noto ormai il Movimento autonomista di Raffaele Lombardo ha scelto la Lega di Salvini e Tardino, resta quindi l’ipotesi Dc Cuffaro, che però non piace ad alcuni esponenti del partito. Inoltre se ci fosse l’accordo con la Dc,  dei sei posti che spettano all’Isola due (un uomo e una donna) andrebbero ai cuffariani, il che lascerebbe agli azzurri quattro posti la e questi andrebbero all’assessore all’Economia Marco Falcone e si fa anche il nome  dell’ex Pd Caterina Chinnici. Discorso diverso se invece la lista fosse tutta appannaggio dei forzisti: per compensare il mancato apporto Dc, il partito potrebbe chiedere ai big (assessori e deputati) di correre per trainare il risultato e a quel punto tra i candidati potrebbero spuntare il recordman di preferenze (alle regionali) Edy Tamajo e la deputata regionale messinese Bernardette Grasso.

Anche Azione di Carlo Calenda è interessata al collegio Sicilia-Sardegna. E in tal senso in questi giorni è stato a Catania per chiudere l’accordo con +Europa e provare a superare lo sbarramento del 4% . Si fanno due nomi di possibili candidati ovvero Giuseppe Castigione e Fabriziio Ferrandelli. Ma bisogna anche considerare il recente attacco a Totò Cuffaro e quindi a difficili convergenze al centro.

Ufficiale invece l’accordo tra Lega e Mpa per cui si pensa già ai candidati. Data per certa la presenza dell’uscente Annalisa Tardino, si parla anche di un ritorno in campo di Raffaele Lombardo voluto dalla base. Certa anche la candidatura dell’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano. Tra gli autonomisti possibile anche la candidatura, ma di servizio, dell’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro.

Nessun problema per Fratelli d’Italia certa la ricandidatura del palermitano Giuseppe Milazzo, non altrettanto quella di Raffaele Stancanelli. In Sicilia orientale si fanno i nomi di Ruggero Razza, Basilio Catanoso e Alberto Cardillo, che piace al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Per le quote rosa si parla di Elena Pagana ed Elvira Amata, ma anche di Giusi Savarino e della senatrice Ella Bucalo.

Più complicata la situazione nel Partito Democratico.  L’unico uscente è l’ex medico del poliambulatorio di Lampedusa Pietro Bartolo. Per lui si apre la possibilità di trovare posto nella circoscrizione dell’Italia centrale. Questo libererebbe spazi per i tre uomini siciliani della lista ovvero Giuseppe Lupo, oggi consigliere comunale a Palermo (imputato nel processo all’ex giudice Saguto), e l’attuale presidente dell’Antimafia regionale Antonello Cracolici. Tra i nomi che circolano anche quello dell’ex sindaco Leoluca Orlando e di Erasmo Palazzotto. Elly Schlein ha deciso di fare da capolista in tutta Italia per puntare ad una quota del 20% nel primo vero test della sua segreteria. Con lei ci dovrebbero essere Cleo Li Calzi, responsabile Pnrr del Pd siciliano e Maria Flavia Timbro.

A sinistra del Partito Democratico si affaccia la lista Assemblea! Voluta dal giornalista Michele Santoro con Raniero La Valle e che potrebbe coinvolgere Luigi De Magistris e Rifondazione comunista. Fra i candidati si fanno i nomi di Giusto Catania e Barbara Evola, già assessori nelle giunte Orlando.

Il Movimento Cinque Stelle ha perso gli uscenti Dino Giarrusso e Ignazio Corrao e non ci sono molti nomi che hanno un buon appeal. In Sicilia si fa il nome dell’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, mentre stanno valutando un proprio impegno anche gli ex deputati regionali Giovanni Di Caro e Giorgio Pasqua.

Un aiuto al movimento di Conte potrebbe venire da Cateno De Luca col suo. Il sindaco di Taormina sta corteggiando i Cinque Stelle e in questi giorni ci sarebbero stati degli incontri in tal senso. Nel frattempo lui lavora alla sua lista che lo vedrebbe capolista con Danilo Lo Giudice sindaco di Santa Teresa di Riva e l’ex Iena Ismaele La Vardera

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