Il treno per l'aeroporto di Palermo

Inaugurato oggi il collegamento ferroviario fra la stazione di Agrigento e l’Aeroporto di Palermo. Quattro corse al giorno della durata di poco più di due ore e mezza al costo di 15 euro e 30. Il collegamento va ad affiancarsi a quello delle autolinee di autobus che da anni garantiscono questo servizio con costi simili.  Sarebbe una cosa semplice e normale in una città di fama internazionale, che conta più di un milione di visitatori l’anno nella sola Valle dei Templi. E invece è diventato un grande evento, occasione di vanto per la politica regionale e giustificato con l’assegnazione ad Agrigento del titolo di Capitale della Cultura per il 2025. Quasi una giustificazione per spiegare perché si sta facendo “qualcosina” per la città dei Templi alla quale invece di aeroporti, porti, strade e… vita civile, viene assegnato un collegamento ferroviario di due ore e mezzo per raggiungere l’aeroporto di Palermo.  “Oggi si apre una stagione nuova per Agrigento e l’intera provincia” ha annunciato alla stampa il presidente della Regione Schifani.  “Un collegamento diretto e più veloce con l’aeroporto di Palermo che favorirà i cittadini, i pendolari, e i sempre più numerosi turisti che scelgono di visitare questa parte della Sicilia così ricca di attrattive storico culturali e ambientali. È una scelta strategica che guarda al futuro, a partire dal 2025 quando Agrigento sarà Capitale italiana della cultura e qui arriveranno tantissimi visitatori”, aggiungendo che è stata la Regione a chiedere a Trenitalia il servizio e per il quale ha già stanziato quasi ottocentomila euro fino a marzo 2024. Un collegamento che sarà rifinanziato nel nuovo contratto di servizio.  E subito dopo il discorso del Governatore, del ministro Salvini e  dell’assessore regionale Aricò lasciano Agrigento per allargare l’argomento ad altre zone della Sicilia.

“Grazie al contratto di servizio tra Regione e Trenitalia – ha proseguito Schifani – sono previsti oltre 1,6 miliardi di investimenti fino al 2026, più della metà dei quali a carico della Regione, per avere treni sempre più moderni e in grado di viaggiare su una rete sempre più efficiente. Per i nuovi convogli l’investimento è di oltre mezzo miliardo, con una quota di più di 400 milioni a carico della Regione Siciliana. Uno sforzo che si affianca a quello in atto sulle reti stradali e autostradali della Sicilia. È fondamentale una visione di insieme che consegni all’Isola un sistema di trasporti finalmente adeguato, in linea con gli standard nazionali ed europei, anche nella prospettiva della realizzazione del Ponte sullo Stretto”.

Sulla stessa scia l’intervento dell’assessore Aricò: “La Regione – ha aggiunto – sta investendo importantissime risorse sul potenziamento della rete ferroviaria, sul rinnovamento della flotta di treni e sull’istituzione di nuove linee funzionali alla crescita del turismo e di una domanda sempre in aumento. Agli oltre 40 nuovi treni, tra Pop e Blues, già in servizio, se ne aggiungeranno altri 15, tra l’anno prossimo e il 2026, che consentiranno di avere un parco mezzi tra i più nuovi in Italia. È uno sforzo importantissimo che sta trovando il riscontro del gradimento dei viaggiatori, cresciuti del 20per cento. Questo grazie anche alla scelta dell’intermodalità dei collegamenti tra gli aeroporti di Catania e Palermo e mete turistiche di eccellenza come Cefalù, Taormina, Siracusa e, da oggi, anche Agrigento”.

Il messaggio del ministro Salvini è stato semplicemente letto nell’improvvisata conferenza stampa: “La politica, a tutti i livelli, ha il dovere della concretezza. Soprattutto in territori come la Sicilia che da tempo attendono risposte, anche e soprattutto sul fronte infrastrutture e trasporti. È con questa consapevolezza che voglio ricordare i 4mila cantieri tra stradali e ferroviari in tutta Italia e gli investimenti senza precedenti da Sud a Nord. In particolare, la Sicilia sarà protagonista di un piano multimiliardario che garantirà la presenza di treni ad alta capacità. Sono questi progetti, e realtà come la nuova linea che inauguriamo oggi tra Agrigento e l’aeroporto di Palermo, che rendono ancora più urgente il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia che avvicinerà l’isola all’Europa. Nello specifico: 28 miliardi di euro pianificati per strade e autostrade in Sicilia e in Calabria, 47 miliardi in totale per le reti ferroviarie.

“In Sicilia – ha aggiunto il vicepremier – sono previsti investimenti per circa 15 miliardi di euro, con particolare attenzione alle strade statali di collegamento, alle tangenziali di Palermo, Agrigento e Catania e ai lavori dell’autostrada Siracusa – Gela. Per la rete ferroviaria, sono programmati investimenti per 13 miliardi. Siamo determinati a utilizzare tutte le risorse, anche europee, pur di recuperare decenni di immobilismo. Inaugurazioni come quella di oggi sono la migliore risposta alle richieste dei cittadini. I Siciliani meritano fatti: facciamo e faremo di tutto per dimostrarci all’altezza”.

E sull’argomento è in tervenuto anche l’amministratore del Dmo Distretto Turistico Valle dei Templi Fabrizio La Gaipa il quale esprime “grande soddisfazione per l’istituzione del treno che promette di collegare Agrigento all’aeroporto di Palermo in meno di circa 2 ore e mezza e desidero ringraziare il Governo Regionale, RFI e Trenitalia per l’attenzione che stanno dedicando ad Agrigento. Inoltre, vale la pena di sottolineare come l’istituzione di un collegamento rapido con l’aeroporto di Palermo costituisca un implicito ed importante riconoscimento dell’isolamento infrastrutturale del nostro territorio e della necessità che vi è che questo si doti al più presto di un proprio scalo aeroportuale.
L’aeroporto di Agrigento non solo sarebbe sostenibile ed utile, ma una necessità a tutta la Sicilia. Per costruire un chilometro autostrada il costo va dai 10 ai 25 milioni di euro mentre il costo al chilometro di una ferrovia può lievitare addirittura a quaranta milioni di euro.
Significa che per realizzare un aeroporto, bello e funzionale, basterebbero gli stessi fondi che sarebbero necessari per edificare soli tre chilometri di autostrada o addirittura mille metri di ferrovia. Inoltre, l’Ecac nel suo report dal titolo “Stato del Sistema Aeroportuale Nazionale, Scenari e Strategie di Sviluppo” scrive come: “ Per il 2030 si prevede che il traffico totale degli aeroporti della Sicilia raggiunga 28 milioni di passeggeri, rispetto agli 11 milioni attuali, con un aumento percentuale tra i più alti del Paese. La crescita prevista è soprattutto dovuta all’aumento consistente previsto per il traffico internazionale, attualmente ancora limitato a valori modesti”.
Sempre nello stesso documento si legge “A fronte dei 28 milioni di passeggeri previsti al 2030, la capacità complessiva attuale degli aeroporti della Sicilia appare elemento critico, soprattutto per quanto riguarda i terminal passeggeri. In particolare, la capacità attuale dei terminal risulta pari a circa 13 milioni di passeggeri, quella dei piazzali aeromobili a 19 Milioni e quella delle piste invece a circa 28,5 milioni di passeggeri, che rappresenta pertanto la soglia di saturazione complessiva degli scali”.
Si comprende come, anche a volersi limitare a potenziare gli scali esistenti, si dovrebbero comunque ampliare non solo gli aeroporti stessi, ma anche le strade e le ferrovie per raggiungerli, considerazione che ci riporta al discorso precedente.
Quindi, come detto in premessa, nuovi aeroporti in Sicilia, ed in particolare nella zona di Agrigento non solo sarebbero utili e sostenibili, ma addirittura indispensabili per lo sviluppo turistico e commerciale dell’Isola”. Chiosa quindi con un “Il collegamento diretto con Punta Raisi sia quindi l’ottimo prologo per la nascita de nuovo aeroporto di Agrigento”.

Il costo del biglietto e l’orario

 

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