Ponte sullo stretto, s’incrina l’asse fra Governo nazionale e quello Regionale per la realizzazione della struttura. Ad innescare la scintilla è stato il quarto emendamento annunciato dal governo nazionale sulla manovra rimodula i fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto e vincola una buona fetta dei fondi sviluppo e coesione (Fsc) destinati alla Sicilia. L’emendamento prevede una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi, su un totale di circa 11,6 al 2032. Le risorse risparmiate dallo Stato vengono recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione: 718 milioni arrivano dalla quota destinata alle amministrazioni centrali e 1,6 miliardi dalla parte che era stata assegnata alla Calabria e alla Sicilia. E questa mattina il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini rispondendo a una domanda sul cambiamento del metodo di finanziamento del Ponte sullo Stretto con una parte dei fondi destinati alle due regioni ha dichiarato: “Sul Ponte sullo Stretto, che ci sia una compartecipazione seppur minima di Sicilia e Calabria mi sembra più che ragionevole: Se Sicilia e Calabria ci mettono, ad ora, il 10 per cento e lo Stato il 90 per cento, è giusto. Non è un’opera pubblica che unirà solo le due regioni perché tutta l’Italia ne gioverà. È chiaro che per Sicilia e Calabria cambierà il mondo”, ha concluso Salvini, sottolineando che non ci sarà solo il ponte ma che “altre decine di miliardi” saranno investiti nelle due regioni.Naturalmente queste dichiarazioni hanno suscitato un vespaio di reazioni, soprattutto nelle due regioni interessate. “Il governo regionale della Sicilia – ha detto il presidente Schifani – ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027, dandone tempestiva comunicazione al ministro Salvini con una nota del 18 ottobre. La decisione governativa per cui la quota di compartecipazione della Regione Siciliana debba essere invece di 1,3 miliardi di euro non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale. L’auspicio della Presidenza della Regione è che il ministro Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere importanti investimenti per lo sviluppo dell’Isola”.