Il sindaco di Lampdusa e Linosa, Filippo Mannino non ha condiviso i tagli apportati all’Isola dalla legge finanziaria regionale che ha invece riconosciuto benefici a territori che poco hanno avuto a che fare con il problema dell’immigrazione. Presa carta e penna ha quindi deciso di mandare una specie di lettera aperta alla stampa, ma soprattutto alla politica per non far passare sotto silenzio le scelte che sono state fatte dall’Ars. “Svegliarsi la mattina e leggere quanto successo all’Assemblea regionale siciliana nella maratona notturna per l’approvazione della finanziaria – scrive mannino – mi ha lasciato a bocca aperta, e le decisioni prese mi fanno capire quanto la politica siciliana sia distante dai problemi dei territori.
Mettere Lampedusa in discussione quando si parla di immigrazione è da scellerati, oltre ad essere l’emblema dell’ipocrisia con cui in Sicilia si fa politica, guardando solo al piccolo tornaconto elettorale del singolo deputato e non ai problemi reali dell’Isola. Menomale che a Roma c’è un governo che ha ascoltato le nostre problematiche ed ha mostrato attenzione predisponendo provvedimenti in tal senso. Qui in Sicilia il tema costituisce pretesto per soddisfare interessi di bottega!
Sulla mia isola nel 2023 sono arrivati oltre 120 mila migranti, a fronte di una popolazione di soli 6 mila abitanti, e questi deputati regionali pensano solo a fare campagna elettorale sulle spalle di chi veramente lavora e cerca di tenere alto il valore delle istituzioni tra mille difficoltà, trasformando l’Ars in un consiglio di paese.
Ma vi è di più, dopo tutta l’esposizione mediatica negativa che ha avuto il mio territorio, avevamo chiesto un ristoro per riparare ai danni d’immagine e fare promozione turistica. Ebbene, questo aiuto inizialmente previsto per Lampedusa, è stato riconosciuto solo al Comune di Melilli , cittadina siracusana che appunto, a differenza delle Pelagie, ottiene i ristori per i danni in termini turistici (?!)