È pieno di ostacoli il percorso per la realizzazione dell’aeroporto Valle dei Templi: l’ENAC ha chiesto al Libero Consorzio Comunale di integrare lo studio di fattibilità, redatto dagli esperti della KPMG, con ulteriori studi tecnico-economici e finanziari.
In particolare, L’Ente preposto al rilascio del parere tecnico che produrrebbe l’inserimento dello scalo nella programmazione nazionale degli aeroporti, ha chiesto di valutare meglio la lunghezza della pista (al momento lunga 1200 metri) e di supportare la documentazione già prodotta con ulteriori dati finanziari e socio-economici e con studi anemometrici, pluviometrici e idrografici aggiornati alla data odierna.
“Siamo certi – afferma il presidente dell’Ordine degli architetti, Rino La Mendola – che i tecnici del Libero Consorzio, con il supporto di esperti all’uopo incaricati, sapranno superare le criticità rilevate dall’ENAC che, richiedendo elaborati integrativi, ha di fatto confermato che l’aeroporto Valle dei Templi è in agenda. In ogni caso, al fine di raggiungere l’obiettivo, siamo pronti a fare squadra con il Libero Consorzio, con la Regione, con il comitato civico promotore dello scalo, con la Rete delle Professioni Tecniche, con i sindaci e con i parlamentari che, a prescindere dai colori politici, siano impegnati a promuovere la concreta realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo socio-economico, non solo della Città dei templi, ma dell’intera Sicilia centro-meridionale. In linea con i principi a cui si ispira il Piano Nazionale Aeroporti – ribadisce La Mendola – e con l’obiettivo di superare eventuali tensioni dovute a concorrenze territoriali, concentrando le attività amministrative aeroportuali in due poli, lo scalo agrigentino, così come quello di Birgi, potrebbe alimentare il polo occidentale dell’Isola che, dal punto di vista amministrativo, farebbe capo a Punta Raisi. Analogamente, lo scalo di Comiso potrebbe essere aggregato al polo orientale, facente capo a Fontanarossa. Tutto ciò consentirebbe una notevole riduzione dei costi di gestione e una più attenta e organica pianificazione dei voli in relazione alle esigenze del territorio siciliano”.