Il Mediterraneo, il «mare in mezzo alle terre» rappresenta una speranza. Ogni giorno sempre più. Scoperta, scambio, dialogo, ma anche libertà. Ravenna Festival, espressione di una città che proprio il legame con il mare ha reso crocevia di popoli e culture, dedica al dramma dei migranti la 28esima edizione de Le vie dell’Amicizia, la prima il 1997 a Sarajevo. Edizione progettata come una narrazione in tre parti, un trittico che si è apertoa Ravenna con un concerto diretto da Riccardo Muti sul podio dell’Orchestra Cherubini, prosegue l’8 con la prima dell’opera teatrale «Non dirmi che hai paura» che porta in scena la storia della velocista somala Samia Yusuf Omar, fra coloro che hanno perso la vita in fuga da guerra, povertà e carestie.
Il 9 luglio conclusione a Lampedusa: replica del concerto sinfonico, ma con un programma differente e sempre sotto la direzione di Muti. A Lampedusa nel Teatro naturale della cava, oltre alle due partiture in programma a Ravenna, la serata verrà aperta da L’infinito di Leopardi.